La Storia del Castello

Una Storia Inscritta nei Secoli

Il Castello di Crucoli ha vissuto numerosi eventi storici significativi. Il 15 febbraio 1577, il borgo fu saccheggiato dai Turchi (Valente G., Calabria, pp. 235-236). Nel 1662, il vescovo di Umbriatico, Vitalianus Marescanus, descriveva Crucoli come “Cruculum maritimum oppidum moenibus et arce communitum dominico Malfitano in temporalibus subiectum”.

Incendi e Rinascite:
I Testimoni Silenziosi

Durante l’episcopato di Agostino de Angelis (1667-1681), un incendio scoppiato per caso nel castello distrusse tutti i preziosi mobili del marchese. Il 14 dicembre 1674, un altro grave incendio danneggiò il castello (Valente G., Dizionario, p. 365).

L'Inventario di Bruno Amalfitano
Uno Sguardo nel Passato

Un inventario del 18 ottobre 1762 offre uno spaccato della vita nel castello. Dopo la morte di Bruno Amalfitano, nipote del marchese Nicola Amalfitano, furono elencati vari beni custoditi nel castello. Tra questi, utensili in rame, tessuti pregiati, mobili e oggetti di uso quotidiano, che testimoniano il lusso e l’opulenza dell’epoca.

Il Catasto della Fine del Settecento

Alla fine del Settecento, il Castello di Crucoli era una struttura imponente e inespugnabile, con sei bastioni che dominavano il panorama. Costruito in posizione strategica, offriva una vista spettacolare sulle colline e sul mare. Il castello disponeva di cisterne, cantine, guardarobe e quarti nobili, potendo ospitare fino a mille persone in caso di necessità.

Il Nobile Casino della Torretta

Parte integrante del complesso del castello, il nobile casino della Torretta era rinomato per la sua bellezza e amenità. Con una vista sul mare e un clima mite, il casino offriva ai baroni un luogo ideale per il divertimento e il relax. Dotato di un giardino di agrumi e una cappella, il casino permetteva ai suoi abitanti di godere di tutte le comodità senza lasciare la proprietà.

Il Castello di Crucoli non è soltanto un monumento, ma un palcoscenico su cui si sono susseguiti atti di storia, cultura e vita umana. Oggi, aperto alla scoperta e alla curiosità di ogni visitatore, continua a raccontare le sue storie, offrendo non solo una lezione di storia, ma un’esperienza immersiva in un’epoca ormai lontana ma mai dimenticata.